Parlando con i genitori, durante le presentazioni che ho fatto finora per i corsi in partenza quest’anno, mi rendo conto che hanno molte paure ancora legate a vecchie “credenze” e miti linguistici ormai obsoleti e superati.

“Mio figlio è troppo piccolo”

“Magari iniziamo il prossimo anno”

“Mio figlio non parla nemmeno l’italiano, come può non creare confusione introdurre subito la seconda lingua?”

I risultati della ricerca sono abbastanza chiari in merito e hanno scardinato la base di concetti che fino agli anni 70 vedevano il bilinguismo come un handicap per il bambino.

Non solo l’apprendimento di una lingua in età infantile porta evidenti successi a livello linguistico, dato che il cervello del bambino è ancora “malleabile” e quindi ha una facilità di apprendimento di gran lunga superiore ad un adulto ma quello che è più interessante è proprio il vantaggio enorme che la conformazione del cervello bilingue regala anche in altri ambiti non prettamente linguistici.

Il cervello è più attivo di conseguenza più sano: malattie come la demenza o l’Alzheimer hanno un’insorgenza minore.

I bilingui sono più portati a scartare le informazioni superflue e hanno quindi grande capacità di concentrazione e migliore precisione e …soprattutto, prima si comincia con l’apprendimento, più benefici se ne traggono!

Questo video, in 5 minuti, riassume perfettamente i risultati delle nuove ricerche ed elenca le caratteristiche di un cervello bilingue rispetto ad uno monolingue.

Davvero interessante, ve lo consiglio per un approfondimento, sono 5 minuti spesi bene.

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